Con la conclusione del lungo periodo di lavoro estivo in alta quota, annunciato dalle prime nevi sulle vette più alte, in paese si fa festa, al termine di cento giorni di lavoro a contatto con gli animali e con i pascoli per produrre la vera Toma di Lanzo d’alpeggio: è la “Dèsarpà”, parola franco- provenzale che indica la transumanza, il ritorno a valle, in autunno, delle mandrie dagli alpeggi estivi.

Nel cuore delle Alpi Graie, dove otto vette superano i 3000 metri di altezza, si producono formaggi dal sapore unico, grazie alla varietà di erbe, molte delle quali in fiore, che crescono allo stato naturale, senza pesticidi, diserbanti e fertilizzanti chimici.

Qui il margaro, con la sua sperimentata manualità e con metodi che si tramandano da secoli, produce la Toma di Lanzo d’alpeggio, la Toma del Lait Brusch, i formaggi erborinati, il burro, il Bruss ed i deliziosi formaggi con latte di capra e di pecora.

Nel mercato contadino, allestito durante la Fiera nel piazzale adiacente al Municipio, i contadini sono a disposizione per svelare alcuni segreti dei loro prodotti, mentre la variegata offerta dei produttori propone salame di Turgia, lardo delle Valli di Lanzo, mocette, prodotti da forno come i torcetti, le paste di meliga e i “basin d’Ussei”, mieli, liquori alle erbe alpine, mele di antiche varietà piemontesi.

Immancabili le patate di montagna: le gialle Majestic e Kennebec, la Monnalisa, la Vivaldi adatta alla frittura, la rossa Desirée Cherie per gli gnocchi e la viola, molto utilizzata per decorare vari piatti.

Piatti a base di patate e formaggi sono pronti per essere assaporati nel padiglione enogastronomico e nei ristoranti locali.

Quella della transumanza autunnale è una festa anche per i bambini, che diventano magari per un giorno, tra pastori, mucche con i campanacci tradizionali, erba profumata e latte fresco.

Un evento di genuina cultura valligiana.