Due appuntamenti consecutivi, a distanza di una settimana, per la la fiera, nata nel 1967 ma che affonda le sue radici nell’antica tradizione agricola e commerciale datata 1530 con la fiera di San Martino, che si svolge nel Basso Piemonte, terra storicamente riconosciuta come scrigno dei più pregiati tartufi del patrimonio gastronomico italiano, in quel borgo antico in provincia di Alessandria, meglio conosciuto come “Terra del Tartufo”.

Qui durante le due domeniche fieristiche “Trifolau” cercatori e commercianti, all’interno del Palatartufo, padiglione della fiera, garantiscono i migliori Tartufi Bianchi Pregiati anche a Denominazione Comunale (De.Co.).

Tutti i tartufi posti in vendita sono preventivamente visionati e autorizzati dal Centro Nazionale Studi del Tartufo (CNST) di Alba: quelli ritenuti inidonei, temporaneamente sequestrati vengono riconsegnati a fine giornata.

E’ dunque consigliato ai visitatori l’acquisto dei soli tartufi, inseriti dai cercatori e commercianti nei sacchetti numerati e “loggati dal Comune” per consentire al compratore di risalire al venditore in qualsiasi momento e per contare su di un prodotto di qualità garantita.

Nel centro storico del paese i Maestri dei Mestieri d’Eccellenza a marchio Eccellenza Artigiana Piemontese, i Presidi Slow Food, gli Associati Coldiretti Piemonte e delle Regioni d’Italia, l’Enoteca del Consorzio delle Colline del Monferrato Casalese, oltre ai Produttori Locali con le specialità a km 0 della vetrina “Targato Murisengo”, si rivelano fonte di richiamo per il pubblico a cui è offerta la possibilità di gustare il Tuber Magnatum Pico presso il Padiglione Enogastronomico della Proloco e presso i ristoranti locali segnalati dalla targa De.Co., occasione unica per gustare i sapori contadini di una terra dove la tradizione diviene apprezzata consuetudine.

Completano il panorama della manifestazione la Premiazione dei migliori esemplari di Tuber Magnatum Pico, la Passeggiata naturalistica guidata: “Camminare il Monferrato nei luoghi del tartufo”, ospiti di richiamo nazionale, animazione, spettacoli folcloristici itineranti per i più piccoli, corsi di falconeria per bambini e visite guidate al Castello e ad edifici e monumenti storici.

Il Tuber Magnatum Pico nasce in primavera, cresce in estate e matura in autunno sprigionando un’intensa profumazione caratterizzata da sentori di fieno, aglio e miele e viene consumato nella stagione autunnale e fino a fine gennaio.

Dopo l’estrazione dal terreno, da parte dei “trifolau” e dei loro “tabui”, cani meticci da tartufi, si conserva per circa 10/15 giorni con i dovuti accorgimenti.

Tra gli abbinamenti consigliati in cucina: sulle uova al tegamino, sui “tajarin”all’uovo (pasta fresca), sulla battuta di carne cruda piemontese, sulle robiole fresche e su pochi altri piatti dal sapore genuino, ma non prevalente.

A differenza dei tartufi neri, va lamellato crudo solo ed esclusivamente a piatto servito: va evitata assolutamente la cottura.